Il lockdown forzato a cui siamo sottoposti da ormai due mesi ha aperto a nuove frontiere della comunicazione digitale.
Questo processo di digitalizzazione presenta ad esempio un notevole incremento delle videochiamate e videochiamate di gruppo.
Un altro esempio lo troviamo nei personaggi famosi che quotidianamente “seguiamo” sui nostri social network, i quali si sono dovuti reinventare proponendo contenuti di intrattenimento girati all’interno della propria abitazione. Hanno avuto un grande incremento anche le dirette, specialmente su Instagram. Chiacchierate tra personaggi della tv o del web, tra attori o calciatori, esibizioni in live di cantanti, ma anche la trasmissione delle messe celebrate da Papa Francesco in San Pietro, ad esempio.
Inoltre, sono ora digitali le lezioni scolastiche, che ben presto sono state “trasferite” sulle piattaforme online in modo da far partecipare e interagire gli studenti da casa attraverso il pc.
Anche le aziende, naturalmente quelle che possono permetterselo in base alla loro attività, hanno trasferito il loro lavoro da casa: lo smart working. E per attuare il lavoro intelligente dal proprio domicilio è stato necessario sviluppare incontri in videoconferenza su piattaforme online.
SEMINARI ONLINE: WEBINAR
Proprio su questa scia è stato sviluppato il “webinar”, letteralmente web-seminar, seminario che si svolge sul web. Una sessione educativa o formativa che coinvolge un gran numero di partecipanti, attivi e passivi.
E in particolare nei giorni scorsi Federalberghi Spiagge Venete e Associazione Jesolana Albergatori hanno organizzato dei seminari online denominati “Turismo, the day after”, dedicati principalmente agli operatori del settore, ma aperti alla partecipazione anche a tutti gli interessati, per un numero massimo di 500 presenze a conferenza. Seminari online sul futuro prossimo del turismo balneare, che in queste settimane sta vivendo dei momenti difficili.
“Abbiamo voluto organizzare queste video conferenze per affrontare il “day after”, ovvero il “dopo”, quando ci saremo tolti questo incubo e si potrà ripartire” – spiega Alberto Maschio, presidente dell’AJA.
“C’è la necessità di avere una visione su quello che sarà il turismo per così dire il giorno dopo, perché è chiaro che sarà un turismo diverso e che dovrà necessariamente tenere conto dell’aspetto sanitario.
Una delle domande che più ci vengono poste è: mi conviene aprire oppure no? Questa è una risposta che ognuno deve ricercare al proprio interno, perché non esiste una risposta valida per tutti; auspichiamo che possa essere un sì.
Ma andrà fatta sulla base dei numeri e dei dati riferiti alla propria azienda. Non nego una certa preoccupazione, che mi auguro venga presto smentita.
In ogni caso noi dovremo farci trovare pronti per l’inizio della stagione.”
