Il giovane artista di Caorle esporrà per tutta l’estate nell’ambito della Mostra internazionale a Venezia. Con l’opera HARVEST/Il Raccolto si è classificato 3^ nella street-art al concorso “Artefici del nostro tempo”.

HARVEST/Il Raccolto - L’opera esposta nell’ambito della Biennale
L’opera con la quale Atez si è classificato al terzo posto per la categoria street-art del concorso per giovani artisti “Artefici del nostro tempo” segue come filo conduttore l’interrogativo “How will we live together?”, tema del concorso e titolo dell’intera rassegna della Biennale di Architettura 2021.
In particolare, HARVEST/Il Raccolto rappresenta un’allegoria dell’uomo che deve fondere progresso e natura per poter coltivare la civiltà del futuro.
Ci sarà anche l’opera di un Caorlotto tra le installazioni artistiche distribuite nei padiglioni allestiti a Venezia in occasione della Biennale di Architettura 2021.
Si tratta di HARVEST/Il Raccolto, opera di street-art realizzata da Federico, in arte “Atez”, giovane artista e muralista di Caorle.
Da giugno e per tutta l’estate, il murale sarà esposto presso il padiglione 29 della Fondazione Forte Marghera in versione originale – mentre una riproduzione è disponibile presso la Fondazione Bevilacqua La Masa in Piazza San Marco a Venezia – assieme ai migliori classificati del concorso “Artefici del nostro tempo”, bandito dal Comune di Venezia in occasione della Biennale Architettura, nel quale Atez si è piazzato al terzo posto per la categoria street-art.
Si tratta di un concorso che ha visto ben 858 giovani artisti provenienti da tutto il mondo proporre le loro opere appartenenti a diverse discipline artistiche (fotografia, fumetto, illustrazione, videoclip, street-art, pittura, poesia visiva e design del vetro), guadagnandosi – i migliori tra loro – l’occasione di esporre i propri lavori nell’ambito della Biennale Architettura 2021, evento unico nel suo genere per quanto riguarda le nuove proposte in ambito artistico.
Appassionato di disegno fin da bambino, Atez ha interrotto il suo percorso artistico solamente per un breve periodo durante il quale si è dedicato all’altra grande passione, la musica, riprendendo gli studi d’arte nel 2014, dapprima come grafico ed in seguito come illustratore.
Dopo la laurea in Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, si è avvicinato alla decorazione dell’architettura. Ha mosso i primi passi come muralista e illustratore nell’underground di Milano, sua città “adottiva”, trovando continuità nel suo lavoro a Bologna dove è riuscito ad emergere negli ambienti artistici della città, in particolare nelle realtà autogestite e sociali, e ad avviare definitivamente la sua carriera artistica.

La sua formazione professionale è continuata nel corso degli anni con la partecipazione a diversi festival underground del fumetto e dell’illustrazione come il Borda!Fest di Lucca, Crack! fumetti dirompenti del CSOA Forte Prenestino di Roma, l’AFA del Leoncavallo SPA di Milano e l’Olè dell’ex-Xm24 di Bologna, ma anche a festival di street-art come l’ArtU – Festival di Arti Urbane di Molinella (BO), il RestArt Urban Festival di Imola, il Manufactory Project di Comacchio (FE) e il TRAME Festival (di livello nazionale) di Grosseto.
La corrente artistica alla quale Atez si sente più legato è proprio quella della street-art, l’arte pubblica eseguita tramite murales, poster o adesivi, corrente che si differenzia dai graffiti per la sua facilità di lettura, per il proprio carattere illustrativo e decorativo, e per l’anima critica delle opere – motivo per cui è più accettata dal pubblico e preferita dalle istituzioni rispetto al mondo del writing, spesso associato al mero concetto di vandalismo ma che in alcuni casi diventa pura espressione artistico-sociale volta alla valorizzazione di luoghi abbandonati e negletti.

Con le sue opere, il muralista cerca di entrare nella quotidianità delle persone ed interagire con chi le osserva ogni giorno – anche di sfuggita. Su questa linea, la visione dell’arte di Atez sfocia nella rinuncia alla proprietà personale dell’opera in favore dello spettatore e dell’ambiente.
Spiega così il suo punto di vista: «Penso che l’artista, dopo la realizzazione di un proprio murale, debba slegarsene e donarlo alla cittadinanza, come un regalo.»
Per ammirare un’opera di Atez, dunque, è necessario concedere uno sguardo in più agli edifici abbandonati ed incurati, ai luoghi di impatto sociale dell’underground cittadino, piuttosto che all’ordine e al lustro (a volte troppo sterile) di una galleria d’arte. Oppure, basta seguire il suo profilo Instagram @michiamozeta, dove l’artista posta immagini e video delle sue opere.
Per i concittadini e i turisti in visita a Caorle, invece, durante il mese di agosto sarà possibile ammirare un’esposizione delle opere di Atez presso il Ristorante Pizzeria Taverna Caorlina.