Storia della Festa annuale della Madonna dell’Angelo

Il Voto del 1742 per scongiurare la confisca delle lagune

A tutti è nota la profonda devozione mariana dei caorlotti, ma non molti conoscono l’origine di una celebrazione importante del culto dedicato alla Vergine come la Festa annuale della Madonna dell’Angelo. Nel 1741 la Serenissima Repubblica di Venezia che dominava anche su Caorle privò i caorlotti dei diritti di pesca esclusivi nei canali lagunari. Il provvedimento turbò profondamente la comunità di Caorle perché la pesca, all’epoca, era l’unica fonte di sostentamento per l’antico borgo.

Il Maggiore ed il Minore Arengo, ovvero i due consigli cittadini, si riunirono quindi nel palazzo del Podestà e decisero di chiedere l’intercessione della Madonna dell’Angelo affinché la Serenissima mutasse il temuto provvedimento. Come forma di ringraziamento per una simile grazia, la popolazione espresse il voto di organizzare ogni anno una festa in onore della VergineEd in effetti nel 1742 il Doge revocò la disposizione dell’anno precedente, salvando così i diritti di pesca della comunità di Caorle. 

Il 4 febbraio del 1742 l’allora vescovo di Caorle Francesco Trevisan Suarez stabilì che la celebrazione in ricordo del voto si svolgesse a settembre. Successivamente, il 7 luglio del 1864, papa Pio IX concesse che la festa annuale venisse spostata alla seconda settimana di luglio, assecondando una richiesta presentata dall’allora patriarca di Venezia Giuseppe Luigi Trevisanato per conto della comunità di Caorle che avrebbe così potuto partecipare con minore difficoltà alla celebrazione religiosa, in quanto era quella l’epoca della “fraìma” ovverosia la pesca autunnale che induceva i pescatori e le loro famiglie a trasferirsi nei casoni della laguna dall’8 settembre (Madonna dei Fagòti) alla Vigilia di Natale.

Foto d’archivio Vinicio Donà

Articolo di Riccardo Coppo