Al PalaExpomar la 51ª edizione, dopo lo stop del 2021

Nonostante lo slittamento di due mesi, a causa dell’ancora precaria condizione di emergenza sanitaria nel mese di febbraio, la Fiera dell’Alto Adriatico – conclusasi mercoledì 6 aprile – si è confermata il più importante momento per l’incontro di imprenditori e operatori del mondo della ristorazione e dell’accoglienza turistica.
Anche dopo un anno di annullamento forzato nel 2021 (sempre causa pandemia), il ritorno della Fiera segna l’avvio definitivo della stagione turistica che è oramai alle porte.
Organizzata da Venezia Expomar Caorle in sinergia con l’Associazione Jesolana Albergatori, e i relativi Comuni di Caorle e Jesolo, quest’anno la Fiera dell’Alto Adriatico ha ospitato 110 espositori per oltre 300 marchi rappresentanti il settore merceologico delle attrezzature e arredamento, delle tecnologie e forniture, e naturalmente dell’alimentazione, bevande e servizi.
Numerose le associazioni e gli enti che hanno presenziato e partecipato a eventi, tra cui anche la scuola alberghiera “Lepido Rocco” di Caorle. Una presenza attiva, per quella che rappresenta un’altra delle eccellenze (in questo caso scolastiche) della città.
Nella giornata inaugurale di domenica 3 aprile, è giunto a Caorle il Governatore della Regione Veneto Luca Zaia per il taglio del nastro, affiancato dall’Assessore regionale al Turismo Federico Caner, e da molti altri esponenti politici del territorio.
Un’occasione per salutare e ringraziare gli operatori tra gli stand, con il successivo intervento in Sala Azzurra rivolto ad una platea gremita.

le parole del governatore zaia
«Vorrei ringraziare tutti gli operatori e il mondo dell’associazionismo; stiamo parlando di pionieri, di imprenditoria eroica, di coloro che sono stati letteralmente falcidiati prima da 25 mesi di covid, e poi da questo “fuori programma” che è la guerra: noi siamo d’accordo sulla sua condanna, perché tifiamo tutti per la pace.
Stiamo vivendo un’economia di guerra senza avere le bombe, lo vediamo sulle materie prime, e di riflesso sulle nostre attività, e quindi da qui voglio far partire nuovamente un appello alla pace.
Mi domandano perché il Presidente della Regione viene alla Fiera dell’Alto Adriatico: vengo per testimoniare la vicinanza al comparto turistico, che rappresenta la più grande industria in Veneto, con 72 milioni di presenze, di cui il 66% stranieri, e perché il turismo in Veneto fattura 18 miliardi, in assoluto l’impresa più importante che ci sia nella nostra regione. Capisco che qualcuno la veda da distante come un diletto, ma è qui che si fa il fatturato. A maggior ragione, metà di questo fatturato è garantito dalla spiaggia, attraverso la Costa Veneta.
Dunque, come sarà la prossima estate? Certo non lo sappiamo, ma abbiamo assaporato l’estate 2021 che ha performato meglio dell’estate 2019 pre covid.
In questo risultato io non ci vedo l’avidità degli imprenditori. Siamo in un Paese dove l’odio sociale è basato sul fatto che la ricchezza è un problema, ma non possiamo continuare così inculcando alla gente che se uno è ricco, lo è perché ha rubato o si è comportato male. Indro Montanelli diceva che negli Stati Uniti se qualcuno compra una bella auto, tutti si rimboccano le maniche per comprarsela, mentre in Italia gli bucano le gomme… è una filosofia che non aiuta a crescere.
Penso invece che quel segnale che abbiamo avuto nell’estate 2021 sia la voglia dei nostri ospiti di confermare il legame che hanno qui in Veneto e voi operatori avete fatto veramente dei miracoli e li state facendo, perché penso solo al costo dell’energia, delle forniture.
Per quanto riguarda il problema delle concessioni demaniali in linea con la direttiva Bolkestein, vorrei fare una piccola premessa. La madrina della Fiera, la signora Letizia Pillon, non rappresenta una famiglia a caso: la famiglia Pillon, con suo nonno Livio, e Angelo, li ho conosciuti a Bibione. Qui in Veneto non abbiamo 50 generazioni di imprenditori ricchi da sempre, ma parliamo di coloro che si sono inventati da zero l’offerta turistica in una zona paludosa da bonificare, con la malaria e con la fame, quindi se c’è un fenomeno turistico veneto lo dobbiamo a questa gente, e non parliamo di venti generazioni, ma solamente una o due, mentre adesso fa capolino la terza dei giovanissimi. Questa è la nostra storia.
Noi dobbiamo riconoscere la fatica e la visione di questi imprenditori che non hanno occupato il demanio, ma hanno dato un valore al demanio pubblico abbandonato. Quando si parla di concessioni per le spiagge, devono essere riconosciuti in queste famose gare (ed è la battaglia che portiamo avanti) questi aspetti, ovvero imprenditori che hanno arricchito il territorio, perché chi oggi ha in mano la concessione non l’ha trovata come è valorizzata adesso; riconosciamo a chi occupa questi comparti gli investimenti fatti, la storia imprenditoriale. E vogliamo che questa attività resti parcellizzata, non vogliamo vedere grosse società che arrivano qua e che cominciano a darci gli ordini.»

Convegno sul problema delle concessioni demaniali
Un importante incontro si è svolto a ruota, intitolato “Il Futuro della Costa Veneta – Innovazione di pensiero per una nuova visione di sviluppo”, promosso da UnionMare Veneto in collaborazione con la Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto, Federalberghi Veneto e Confcommercio.
«Sulla questione delle concessioni demaniali siamo fortemente preoccupati – ha dichiarato Roberta Nesto, Sindaco di Cavallino-Treporti e Presidente della Conferenza dei Sindaci del Litorale – perché ci metterà di fronte a procedure da applicare con un impianto normativo poco chiaro. Certamente ci troveremo in difficoltà.
Noi siamo a favore delle aziende, di chi ha investito, di chi nel corso degli anni ha fatto grande il Veneto, di chi ha creato opportunità di lavoro e adesso la preoccupazione arriva dal fatto che c’è confusione normativa.
L’obiettivo primario è tutelare e salvaguardare le nostre aziende che hanno fatto turismo creando opportunità di lavoro e di crescita per i nostri territori. Come sindaci, quindi, vogliamo essere ascoltati e auspichiamo di essere parte attiva ai tavoli della concertazione come voce dei territori amministrati.
Abbiamo iniziato un percorso di concerto con tutte le categorie interessate perché noi vogliamo fare rete con i privati e trovare una situazione di equilibrio tra la norma imposta dall’alto e le esigenze di garantire aziende e servizi. Auspichiamo che venga promulgata una norma statale che ci dia una mano con regole chiare e concordate con i territori e le categorie.»

Eventi in fiera
Non sono mancati gli appuntamenti dedicati al mondo dell’enogastronomia.
La stretta collaborazione con la Scuola Alberghiera Lepido Rocco ha permesso ai giovani studenti, affiancati dall’Associazione Italiana Maître AMIRA di cimentarsi nell’arte del Flambé, assieme alla preparazione e degustazione della “Crêpes Suzette”.
Dimostrazioni e assaggi curati dalla Scuola Italiana Pizzaioli, la gara del Miglior Club Sandwich, il Tramezzino tradizionale di Venezia, lo show cooking con lo chef stellato Stefano Vio, il Tiramisù Master Class con il campione del mondo Stefano Serafini e molto altro.
Il ritorno della Fiera alberghiera, appena conclusa, segna definitivamente l’avvio verso una stagione turistica che auspichiamo dia buoni frutti.
