Si preannuncia un’altra estate con difficile reperimento di personale

«Per stagione estiva Maggio-Settembre cercasi: Cameriere ai piani – Camerieri/e di sala – Barman – Portiere – Cuoco – Commis – Segretari/e….»
La pagina FB “Cerco-Offro LAVORO Caorle” già da ottobre scorso e soprattutto in queste settimane è strapiena di annunci da parte di aziende del turismo stagionale, che richiedono la disponibilità di personale, nei più diversi ruoli e mansioni. Si tratta di alberghi, di ristoranti, di operatori del terziario e servizi, che cercano e offrono la possibilità di impiego a cuochi/e, camerieri/e, receptionist e in definitiva tutte le mansioni richieste per gestire al meglio una struttura ricettiva o della ristorazione, il pubblico esercizio, anche il negozio, ecc.
Certo la comodità dei social facilita l’incontro tra domanda ed offerta, ma permangono affissi a diverse vetrine delle aziende i tradizionali cartelli “Cercasi Personale”, un sistema oramai anacronistico, vista la penuria di lavoratori “a spasso” o disoccupati.
Disponibilità di lavoratori – come abbiamo abbondantemente segnalato lo scorso anno – che purtroppo in questi due anni si è drammaticamente ridotta. Mancano almeno un migliaio di ruoli, dovuti in buona parte alla difficoltà che i lavoratori extracomunitari stanno trovando nel raggiungere l’Italia a causa delle chiusure e restrizioni imposte dalla pandemia.
Quest’anno la situazione dovrebbe migliorare, poiché già si vedono in giro persone provenienti dai Paesi più direttamente interessati al lavoro stagionale turistico, Paesi del Nord Africa, Bangladesh, Est Europa e Balcani.
Ma il tema rimane di forte attualità, come denunciato in questi ultimi giorni da Federalberghi Caorle, e potrebbe riverberarsi ancora a lungo.
Già da due stagioni i gestori delle attività si sono trovati ad operare a ranghi ridotti, sobbarcandosi l’enorme mole di lavoro che non trova copertura di lavoratori. Due stagioni di faticosa gestione del personale disponibile che ha rasentato l’esaurimento psicofisico.
Oltre alle “grida d’allarme” le soluzioni rimangono poche: a Jesolo si è pensato a realizzare una “foresteria” individuando alcune strutture alberghiere da destinare all’ospitalità del personale.
Il concetto è semplice: c’è bisogno di attrarre personale anche da fuori città, a volte persino da fuori Italia, garantendo non solo condizioni di lavoro ideale e condizioni economiche accettabili, ma anche buone condizioni di alloggio, in modo da ritornare ad essere attrattivi nei confronti dei potenziali collaboratori, per affrontare anche così l’emergenza reperimento delle risorse umane. La stessa AJA ha chiesto di entrare nel progetto europeo Pathway to Hospitality, iniziativa triennale su Bando Erasmus Plus, tesa a trovare soluzioni per rendere più attrattive le professionalità in ambito turistico.
“È un problema emerso con la pandemia – spiega la presidente di Federalberghi Caorle, Kay Turchetto -. Mentre qualche anno fa ricevevamo richieste continue di assunzione, ora ci troviamo nella condizione di dover rincorrere i potenziali dipendenti e di farci concorrenza tra operatori per accaparrarci la forza lavoro”.
A un mese dalla Pasqua si contano sulle dita di una mano gli albergatori che hanno già completato la propria squadra in vista dell’avvio della stagione turistica.