La spedizione dei volontari della Protezione Civile del distretto portogruarese, coinvolta anche Caorle. Paesi isolati, strade crollate, scantinati allagati, abitazioni investite dalle frane, migliaia di sfollati.

Spedizione nelle terre alluvionate dell’Emilia-Romagna da parte del distretto portogruarese della Protezione Civile, in coordinamento con la Città Metropolitana di Venezia.
Dalla Protezione civile di Caorle è partito Giacomo Capiotto, assieme ad altri otto volontari della zona del portogruarese, in direzione Brisighella, provincia di Ravenna, precisamente nella frazione di Marzeno. Lì si sono verificate diverse frane che hanno investito le abitazioni, e alcune persone sono state sfollate.


Per quattro giorni, da giovedì 18 a domenica 21 maggio, Giacomo e tutti i volontari si sono attrezzati con motopompe, pale e altri attrezzi per lo svuotamento degli scantinati allagati, spalando fango e ripulendo le strade.
“Un’esperienza davvero molto impegnativa, ma dentro di me porterò per sempre la gratificazione nel vedere persone che hanno perso tutto darsi da fare per aiutare, e sempre molto generose tra loro e con noi soccorritori” – ci ha raccontato Giacomo.
“Abbiamo lavorato dalla mattina alla sera, svuotando scantinati da acqua e fango, pieni di documenti e fotografie che galleggiavano in mezzo a noi.
Avendo il corso di motosega, ho liberato anche alcune strade da alberi caduti e rami che sbarravano le strade ancora percorribili. La difficoltà infatti è stata nel raggiungere tutti i posti. Una località a 7km da noi aveva un solo accesso percorribile, gli altri tre erano franati, e quattro dei nostri volontari l’hanno raggiunta attraverso la Toscana, dopo 5 ore di viaggio. Molte di queste località si sono trovate senza acqua, luce e gas. Siamo stati accolti come eroi, abbiamo infuso speranza. Ma tutti hanno preso la pala e si sono sporcati fino alla testa spalando il fango, ognuno per come poteva.”
Il gruppo è passato anche per la vicina Faenza, dove l’alluvione ha colpito tutta la città. Lì, riferisce Giacomo, si vedeva il disastro lasciato dall’acqua, arrivata anche oltre il metro e mezzo nelle abitazioni, la spazzatura per strada, l’odore nauseabondo del fango e della melma.

Altre attività della Protezione civile di Caorle
La Protezione civile di Caorle negli scorsi anni ha svolto diverse spedizioni, come in occasione del terremoto dell’Aquila del 2009, o nel 2012 nei territori terremotati dell’Emilia-Romagna.
Recentemente invece una spedizione è stata ad Amatrice nel 2016, sempre nei territori colpiti dal terremoto, per consegnare un contributo raccolto in occasione della Festa del Pesce, destinato alla ricostruzione di un asilo del comune di Belmonte Piceno (FM), assieme ad altri volontari di Concordia Sagittaria.
Nel nostro territorio, le attività recenti più significative sono state nel 2019 in occasione dell’Acqua Grande, dove il muretto di contenimento del porto peschereccio ha fortunatamente retto (nonostante le importanti infiltrazioni) alla pressione dell’acqua, che è esondata in diversi punti.
Poi, nel periodo della pandemia con la consegna delle mascherine casa per casa durante il periodo del primo lockdown, controllo del territorio e successivamente la gestione dell’utenza al centro vaccinale allestito al PalaExpomar.