Indispensabile far cessare l’azione militare dei due eserciti e mettere in sicurezza la popolazione inerme

Maledetta la guerra del virus… e maledetta la guerra delle armi. Stanno soffocando i popoli le irresponsabili azioni di destabilizzazione dell’ordine mondiale, sugli scenari asiatici, mediorientali, africani, mediterranei, europei.
La guerra ai confini tra Russia e Ucraina era in corso da 8 anni, e adesso è deflagrata nella sua virulenza con l’intervento dei carri armati e dei missili sulle città e sulle case della povera gente. Sono sempre i poveri, il popolo inerme, a pagare per la famelica voracità, una volta dell’industria farmaceutica, e un’altra dell’industria bellica. Definire quale sia la peggiore è triste esercizio retorico… Rimane solo il senso di impotenza.
Il turismo, industria di Pace, di diffusione di benessere economico, di reciproca conoscenza tra i popoli, viene ancora una volta annichilito da tanta scelleratezza disumana.

Siamo vicini alle popolazioni, tanto quella ucraina, quanto quella russa. Siamo vicini alle migliaia di persone che a trent’anni dalla caduta del muro di Berlino, abbiamo imparato a conoscere e apprezzare, come collaboratori delle nostre aziende e industrie, e all’interno delle nostre stesse famiglie; siamo vicini alle migliaia di ospiti, turisti nella nostra città, nel nostro Paese, che abbiamo sempre accolto con genuino senso di ospitalità, fratellanza e gratitudine.
Speriamo che le armi tacciano prima possibile e che i governi possano tornare ad un dialogo che, per quanto difficile e tortuoso, non può che portare ad una tregua e ad un rispetto reciproco. Contiamo sulle stesse popolazioni ucraina e russa, affinché sappiano spingere i loro governanti al cessare questa sciagura inumana, che nel Terzo Millennio speravamo di non vedere mai più.
Tutte le popolazioni devono impegnarsi con i propri governanti a perseguire la Pace e il reciproco rispetto. “War ends when everybody refuses to fight”, la guerra cessa quando ognuno si rifiuta di combattere.
Guardiamo allora con fiducia alle popolazioni, sosteniamole con aiuti umanitari e non attraverso perniciose forniture di armi.

Disponiamo strutture per l’accoglienza e ospitalità di profughi, per il periodo necessario, al contempo torniamo ad operare con disponibilità all’accoglienza turistica, da sempre occasione di incontro e reciproca conoscenza tra i popoli.
È la nostra unica efficace proposta di Pace.
CARITAS
Si raccolgono alimenti, offerte, medicinali e vestiario
Anche Caorle è mobilitata per sostenere i profughi della guerra, e lo fa anche attraverso l’appello della Caritas diocesana, che ha diramato un appello a chi desidera aiutare, in un modo organizzato cercando di evitare sprechi.
Le diverse modalità di aiuto sono così riassunte:
1 – Offerte con donazioni in denaro (preferibile), che possono essere versate sul conto corrente bancario intestato alla Diocesi Patriarcato di Venezia;
2 – Raccolta mirata, senza eccessi, di beni in base alle necessità segnalate dalla Caritas Italiana e Ucraina (in questo momento), quali alimentari, medicinali e prodotti per il primo soccorso, prodotti per l’igiene personale;
3 – Disponibilità all’ospitalità umanitaria in casa, in appartamento o stanze idonee, per l’accoglienza dei cittadini Ucraini che stanno raggiungendo il nostro Paese; si chiede ospitalità realisticamente per un periodo medio (di 6-12 mesi) in luoghi idonei per il pernottamento ed eventualmente per la vita quotidiana delle persone ospitate.
4 – Partecipare come volontari Caritas, in particolare per i “Centri di Ascolto” per poter gestire al meglio tutte le richieste, anche con persone ucraine.
«Il caro bollette colpirà duramente il turismo»
È allarme nell’imprenditoria internazionale per l’emergenza nell’approvvigionamento di energia. Non solo due anni di pandemia mondiale, non solo il perdurante antagonismo tra Usa e Cina nell’accaparramento delle fonti energetiche primarie, ma adesso anche l’assurda guerra tra Russia e Ucraina, stanno mettendo a repentaglio il grado di benessere dei popoli e l’economia mondiale. In primis l’economia del turismo, la più fragile ed esposta alle turbolenze internazionali.
In una nota della neo eletta dirigenza di Federalberghi Caorle – presidente Kay Turchetto, vicepresidente Nazzareno Cosmo – si afferma che «Il caro bollette colpirà duramente le strutture alberghiere. Non bastano le recenti misure adottate dal Governo per mitigare adeguatamente gli effetti deleteri per le imprese del comparto derivanti dal caro bollette di energia elettrica e gas.»
Secondo le stime eseguite con la collaborazione di Enord Energia – prima dell’accendersi del conflitto russo/ucraino – nel corso del 2022 il costo del consumo per le utenze di energia elettrica e gas per singola presenza turistica all’interno di un albergo arriverà a costare circa 1,2 euro in più rispetto al 2021. In totale un conto di circa 1.440.000 Euro in più rispetto allo scorso anno derivante dal caro bollette.
«I rincari per le forniture di energia elettrica e gas rischiano di colpire duramente il nostro comparto, in un momento delicato perché ancora condizionato dalle preoccupazioni legate all’emergenza sanitaria – spiega Kay Turchetto – I ristori approvati dal Governo sono graditi, ma certamente insufficienti a scongiurare i pericoli connessi al caro bollette che potrebbero costringere le strutture alberghiere ad adeguare i prezzi delle camere. Il turismo è la chiave per la ripresa economica italiana, lo si è visto negli ultimi due anni. Lo Stato deve fare molto di più per non affossare un comparto che ha fatto molti sacrifici a seguito dell’insorgere della pandemia da Covid. Mi auguro che attraverso il dialogo con le istituzioni ad ogni livello sia possibile cercare di mitigare questo problema, che riguarda anche altri settori fondamentali nell’ambito dei servizi, penso ad esempio al commercio ed alla ristorazione.»
E non di meno le imprese dei servizi, che necessitano di importanti quantità di energia per macchinari, per illuminazione e riscaldamento. Le stesse amministrazioni pubbliche.
Insomma, se non interverrà un’inversione nelle strategie europee per l’abbassamento dei costi energetici, tutti i settori dell’economia, e di riflesso le famiglie, saranno sottoposti ad una drammatica crisi.