Il Caorle Film Award vinto da “All’Alba Perderò” di Andrea Muzzi, che trionfa con altri tre premi

Anche la quarta edizione del Caorle Independent Film Festival è giunta alla conclusione, confermandosi più che mai un grande successo.
Cinque giorni di cinema, ma soprattutto di scambio culturale internazionale, di visioni e spunti artistici molto interessanti.
Il successo del Caorle Film Festival è che si tratta infatti di un incontro tra diverse generazioni, etnie e culture, tutti uniti dalla grande passione per il mondo della cinematografia; in questo caso parliamo di cinema indipendente, quindi non sostenuto dai grandi produttori (mayor), e che non può contare su un’estesa distribuzione nelle sale cinematografiche; pertanto il Festival diventa un’occasione importantissima sia per i filmmakers, quanto per gli spettatori, che hanno la possibilità di vedere opere ricche di significato durante le proiezioni gratuite, che si svolgono presso il centro culturale Bafile, giacché Caorle non dispone di una sala cinema (i primi multisala si trovano almeno a 50 km di distanza, come ben sappiamo).
Il Caorle Film Festival, nonostante sia nato da soli quattro anni, si dimostra sempre più consolidato sia nell’organizzazione (decine di volontari vengono anche da lontano per aiutare negli allestimenti e nella logistica), quanto nella qualità delle opere in concorso: quest’anno c’è stato un boom di candidature: 150 opere candidate (+25% rispetto all’edizione precedente) e selezionate ufficialmente 102. Oltre che dall’Italia, provenivano da molti paesi di tutto il mondo, tra cui Stati Uniti, Messico, Argentina, Israele, Corea del Sud, Regno Unito, Cina, Germania, Olanda, Nuova Zelanda, India, Turchia, Austria, Canada, Francia.

Durante la serata di premiazione, condotta dal giornalista di RAI3 Giorgio Bonomi, sono stati assegnati ben trenta premi e tre menzioni speciali alle opere più meritevoli.
Il premio più importante, il Caorle Film Award, è stato vinto da Andrea Muzzi, noto regista e attore originario di Grosseto, che ha trionfato grazie al suo film “All’Alba Perderò”, dopo essersi aggiudicato anche i premi Miglior Lungometraggio, Miglior Attore Protagonista e Miglior Sceneggiatura.
Questa la trama del film: “Andrea Gregoretti è un regista emergente di cinquant’anni. I ripetuti fallimenti lo fanno scivolare in uno stato depressivo nel quale arriva a sognare di vincere un Oscar nell’ambita categoria “Fallito dell’anno”. In questo sprofondo emotivo, nella mente di Gregoretti affiora un ricordo d’infanzia, legato ad un compagno di scuola che in quinta elementare, durante il dettato, riuscì a fare 24 errori in una sola parola. Il ricordo di questo fuoriclasse della grammatica stimola in lui l’entusiasmo per un nuovo progetto.”

Una storia in chiave comica che insegna la cultura del fallimento e della sconfitta.
«I miei soggetti – ha dichiarato Andrea Muzzi – sono i fuoriclasse della sconfitta, non sono perdenti comuni, ma sono dei perdenti straordinari, perché anche per perdere ci vuole talento.
Il mio personaggio di riferimento è Taki Inoue, un ex pilota di Formula 1 che umilmente si è definito il peggior pilota di tutti i tempi: l’unico ad essere stato tamponato da una Safety Car durante un Gran Premio e quando gli hanno chiesto “Ma che fai?” ha risposto “Scusate, ero distratto”. Ecco, questi uomini sono veramente straordinari.
Dal canto mio, avevo un progetto nel 2019, ma non mi è stato supportato e all’impovviso, dopo nove mesi di lavoro mi sono trovato senza niente, e da lì mi è venuta in mente la scena di All’Alba Perderò dove ricevo l’Oscar al “Miglior fallito dell’anno”.
È una storia vera quella che io ho avuto un compagno di scuola che durante il dettato ha fatto 24 errori e ci vuole molta creatività per farne così tanti in una sola parola; mi ricordo era così piena di segni rossi che non si vedeva più la parola che aveva scritto!
Viviamo in un periodo molto particolare, spesso il senso del fallimento è polvere e lo si mette sotto il tappeto: è un’occasione persa. La sconfitta, invece, è un’occasione preziosa di crescita, lo dico a me stesso e lo dico a tutti: non buttiamola via.
Ci tengo a ringraziare l’organizzazione del Caorle Film Festival: so quanto è difficile e voi avete proprio dato un’anima e una professionalità a questa manifestazione e dal mio piccolissimo punto di vista dico che avete dato un grande contributo al cinema indipendente.»
Il film All’Alba Perderò uscirà nelle sale cinematografiche a metà ottobre e sarà disponibile anche sulla piattaforma Amazon Prime.

A consegnare il Caorle Film Award è stata Cinzia Lo Fazio, colei che lo ha vinto lo scorso anno con la sua opera “Marasma” (un documentario sulla storia dei manicomi che svela le storie più difficili delle persone più deboli e abbandonate dalla società).
Cinzia Lo Fazio è una scenografa e art director di fama internazionale e vanta nel suo curriculum anche la cura delle scenografie italiane di “Angeli e Demoni” di Ron Howard.
«Ci tenevo moltissimo ad essere qua – ha detto Cinzia Lo Fazio – perché lo scorso anno durante le premiazioni del CIFF ero impegnata a Budapest, e per me essere quest’anno a Caorle è davvero un’emozione.»
Cinzia Lo Fazio è stata una special guest di questa edizione ed ha tenuto un incontro denominato “Da Cinecittà a Hollywood”; secondo ospite speciale è stato Jim Warne, educatore e attore proveniente dalla tribù Oglala Lakota (in South Dakota – Usa). La proiezione e lettura “Voices of my People” – il suo ultimo lavoro nominato agli Emmy Awards – ha emozionato tutta la sala (vedi articolo alla pagina successiva).

Il Film Festival è un’occasione di scambio culturale, dicevamo. Negli anni sono molteplici i rapporti con altri festival d’Italia e del mondo che sono stati allacciati, tra cui anche due importanti gemellaggi: con l’Apulia Web Fest e il You Film Fest di Washington D.C.; alla serata conclusiva hanno partecipato rappresentanti di rilievo: Antonio Di Fede e Sergio Colantuono, rispettivamente il Direttore Artistico e Direttore Organizzativo del Social Film Festival di Artelesia (BN), e LaVerne Daley, vicedirettrice del Miami Web Fest (quest’ultima ha invitato tutti a partecipare all’edizione del 2022, dal 29 settembre al 2 ottobre, nella grande città statunitense).
Hanno partecipato anche Michele Melillo e Giuseppe Tedesco in rappresentanza del Team Direzione del Giffoni Film Festival, la più importante manifestazione cinematografica per ragazzi, i quali hanno congratulato gli organizzatori e i volontari per la passione che ci mettono. Inoltre, hanno consegnato una “mattonella commemorativa”, sancendo l’inizio di un’importante collaborazione futura tra i due festival.

Presenti anche Chiara Bressa (fondatrice del blog World Wide Webserie), il noto content creator Alessandro della pagina Instagram “NonSoFarFoto”, nonché il Direttore di Giffoni Experience San Donà di Piave Vincenzo Sabellico. Tra le nuove collaborazioni quella con Radio Academy di Conegliano che ha realizzato diverse dirette durante alcuni momenti del festival.
Durante la serata di premiazioni è stata annunciata anche la vincitrice del nuovo video Contest “Caorle svelata: la città attraverso i tuoi occhi”: è Laura Fabbian. Il contest consisteva nel realizzare un video reel di un minuto, inquadrando Caorle da un nuovo e diverso punto di vista.
Al termine della serata, l’organizzazione del Festival, e quindi i fratelli Cristina e Andrea Malpighi e Alessandro Surian, hanno ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla manifestazione, e specialmente i tanti volontari che non hanno avuto neanche un minuto di sosta, e senza il loro preziosissimo aiuto il festival non avrebbe ottenuto il grande successo che fin dalla primissima edizione riscuote.
Infine, Andrea Malpighi si è rivolto a tutti i partecipanti in concorso: «Ci tenevo a dire – sembrerà fuori luogo detto durante una serata di premiazioni – che non è un premio a dare importanza alle vostre opere, bensì il modo in cui le raccontate e credete nelle vostre idee e le portate avanti.
Quindi grazie perché se siete in questa sala non è a caso, perché abbiamo visto qualcosa in tutte le vostre opere, un’idea, un’ispirazione, una voglia di raccontare e di dare qualcosa.»
Ecco, questa frase riassume chiaramente il significato che sta alla base del Caorle Independent Film Festival, una manifestazione di cultura e scambio di idee ben spiegata dallo slogan:
“Imagine, Dream, Be Creative”.
