Festa del Voto: la Storia

La processione della Madonna dell’Angelo verso il Duomo, istituita nel 1741 dal Vescovo Francesco Trevisan Suarez

Foto di Pierluigi Marchesan

«Signore! Vi raccomando i miei poveri e buoni Caorlotti».

Questa l’invocazione del buon vescovo Francesco Trevisan Suarez in punto di morte (T. Bottani – Storia della Città di Caorle – pag. 171).

Il suo sepolcro giace ai piedi della Vergine dell’Angelo nel santuario a mare. Fu lui che istituì la Festa del Voto, nel 1741. In quell’anno, la Repubblica Serenissima di Venezia, che estendeva la sua signoria anche su Caorle e la sua laguna, decise di privare i caorlotti – ridotti a meno di mille anime a causa delle precedenti pestilenze – dei diritti di pesca esclusivi sui canali lagunari. Questo provvedimento avrebbe sancito la fine della comunità caorlotta che all’epoca trovava nella pesca l’unica fonte di sostentamento.

Temendo per la propria sopravvivenza, l’Arengo maggiore e il minore (Consigli della città) si riunirono nel palazzo del podestà e decisero di invocare l’aiuto della Madonna dell’Angelo affinché muovesse a compassione le istituzioni della Serenissima.

In cambio la popolazione avrebbe organizzato ogni anno una festa per ricordare questa grazia. 

E così fu: l’anno seguente il Doge sancì l’indissolubile legame tra Caorle e la pesca lagunare, ed il 4 febbraio del 1742, l’allora vescovo Francesco Trevisan Suarez stabilì che la celebrazione in ricordo del voto si svolgesse ogni anno, a settembre.

Successivamente, il 7 luglio del 1864, il papa Pio IX concesse che la festa annuale venisse spostata alla seconda settimana di luglio, assecondando una richiesta presentata dall’allora patriarca di Venezia Giuseppe Luigi Trevisanato. (G. Musolino – Storia di Caorle – pag. 219)

Questo, molto probabilmente, fu richiesto dal fatto che nella terza domenica di settembre i pescatori caorlotti erano già trasferiti nei casoni della laguna per praticare la pesca in “fraìma, nel periodo autunnale che va dalla “Madonna dei fagòti” (8 settembre) fino alla Vigilia di Natale.

E dunque la festa annuale della Madonna dell’Angelo, o Festa del Voto, si tiene il secondo sabato e domenica di luglio, dopo la Festa del Perdón della Madonna di Barbana a Grado, e prima del Redentore di Venezia.

Nel secondo Dopoguerra, mons. Felice Marchesan pensò di dare ulteriore solennità alla già grande celebrazione mediante un suggestivo “incendio” pirotecnico del campanile, che nelle prime edizioni prevedeva girandole e cascate pirotecniche, e oggi un più sicuro bagliore rosso aggiunto di fumogeni:  la “gioia” del campanile, che si incendia per salutare l’arrivo dell’effige di Maria al Duomo di Santo Stefano, nella processione del sabato, e le “lacrime” per il ritorno al santuario la sera di domenica.