Cardinal Bagnasco celebra la Madonna dell’Angelo

L’alto prelato ha presenziato alla Festa del Voto lo scorso 11 luglio. La sua indicazione sul millenario culto mariano di Caorle

Angelo Bagnasco, 78 anni, bresciano di Pontevico, è uno dei più eminenti cardinali della Santa Chiesa romana cattolica apostolica di questo terzo millennio.

Per un decennio presidente della Conferenza Episcopale Italiana, dal 2007 al 2017, oggi presidente del Consiglio delle Conferenze dei Vescovi d’Europa, arcivescovo emerito di Genova, è anche stato indicato quale possibile successore di papa Benedetto XVI al soglio pontificio tra i cardinali italiani nel conclave del 2013.

Dunque un esponente di primissimo rilievo, soprattutto per il suo impegno nella dottrina dell’etica e dell’educazione, sulle quali ha scritto diversi libri di carattere divulgativo.

La sua presenza a Caorle ha dunque un significato estremamente prestigioso, in particolare per la dimensione turistica internazionale della nostra città, e più in particolare per il culto della Madonna dell’Angelo che a Caorle ha una tradizione millenaria.

Abbiamo chiesto all’alto prelato un breve commento, anzitutto sulla tematica dell’educazione dei giovani nella famiglia.

«L’educazione dei giovani, della coscienza, dell’anima, nelle sue espressioni, è sempre stata una missione fondamentale nella storia dell’umanità. Da parte della famiglia, della Chiesa, della società civile in tutte le sue forme. Se posso aggiungere, oggi questa missione è doppiamente, infinitamente più urgente, perché viviamo, anzi respiriamo, i ragazzi per primi, ma tutti quanti, una cultura che disgrega la persona, non la costruisce. E questo in nome di principi cosiddetti che si riconducono ad un fortissimo individualismo, per cui ogni individuo diventa norma a se stesso. Che ogni soggetto sia naturalmente colui che guida la propria vita, questo è indiscutibile, ma non in senso assoluto, perché al di sopra di noi e insieme a noi c’è la Verità delle cose, dei valori morali, dei principi della vita e dell’esistenza. Questi Valori non sono a nostra disposizione, sono da riconoscere e, con l’aiuto di Dio, da fare nostri.»

– Lei sembra essere affezionato a Caorle, perché ci viene volentieri. L’abbiamo vista anche avvicinarsi alla spiaggia… Il turismo, in una località balneare come Caorle, che valore e significato può dare a questa forma di educazione, ma anche di riposo sociale dalla difficoltà del quotidiano vivere?

«Se per educazione intendiamo dialogare con la vita così come si presenta in tutti i suoi aspetti e dialogare con la vita non subendola, ma entrando in comunicazione e quindi ponendo continuamente dei giudizi, cogliendone le opportunità, dichiarando le cose come sono, nel bene come nel male, allora direi che il momento del turismo, sia religioso, sia sportivo, sia di semplice ricreazione e di riposo, sicuramente è una di quelle opportunità che la vita presenta e che possiamo usare bene, oppure possiamo sprecare. La usiamo bene quando sia noi adulti che i giovani viviamo questo tempo non come una dispersione soltanto, ma una occasione per imparare e riflettere in un clima di maggiore tranquillità, senza quella continua velocità e pressione della vita quotidiana.»

– Infine, una indicazione sul culto mariano con la Festa del Voto alla Madonna dell’Angelo e la processione solenne, che a Caorle è anche detta dell’Incendio del Campanile, che Lei presiederà nel rito solenne pontificale.

«Mi sento molto accolto da Caorle, dai suoi sacerdoti, dalla gente per la strada, e questo mi fa molto piacere, ne sono onorato e ne sono molto grato.

Dunque sono tornato molto volentieri, in questa occasione specialissima della festa della Madonna dell’Angelo. Ho letto attentamente alcune pagine di questa storia. Accennerò qualcosa nell’omelia di questa sera, perché ho visto che fra la Madonna dell’Angelo, con tutta la sua storia, la sua tradizione, e la storia di questa cittadina attraverso molte traversie anche nella guerra e non solo, tutto si intreccia. Questo è commovente.

Mi auguro che non soltanto questa bella tradizione mariana venga continuata, ma che passi nell’affettività dei ragazzi, dei giovani, perché senza la cura dell’anima le giovani generazioni non riusciranno a vivere gli autentici Valori della propria vita.» – ©