Un Ferragosto da tutto esaurito negli alberghi e centri vacanze e ottima prima parte di settembre
La stagione turistica 2020 non sarà certamente ricordata come un periodo felice per le aziende del comparto ricettivo, del commercio e della ristorazione.
Il Covid ha condizionato pesantemente l’andamento dei flussi turistici, ma meno di quanto inizialmente si era temuto, in particolare ad agosto.
Secondo i dati forniti da Federalberghi Caorle durante le due settimane centrali del mese appena trascorso, le strutture alberghiere hanno registrato un’occupazione media del 90%, con punte superiori al 95% a Ferragosto: quasi il tutto esaurito.
Anche il fine settimana successivo ha fatto registrare numeri più o meno identici o comunque di poco inferiori. L’unico calo si è registrato tra il 16 ed il 17 agosto, in ragione del “cambio” tra i turisti che avevano terminato le ferie e chi invece le stava per iniziare.
I turisti italiani, insomma, non hanno tradito Caorle in agosto, che da sempre è considerato il mese d’eccellenza per le vacanze dei cittadini del Belpaese. Sono soprattutto i turisti veneti e lombardi ad aver affollato le spiagge di Caorle, con numeri addirittura superiori rispetto alle stagioni ordinarie. Si sono visti, invece, meno turisti provenienti da Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Soprattutto trentini ed altoatesini hanno preferito rimanere sulle loro montagne, piuttosto che trascorrere qualche giorno sulle spiagge venete.

“Quest’estate abbiamo avuto una netta prevalenza di turisti italiani rispetto agli stranieri – spiega Loris Brugnerotto – e non poteva essere altrimenti vista l’emergenza sanitaria. Durante le due settimane centrali di agosto avevamo circa il 70% di ospiti italiani ed un 30% di stranieri, in particolare tedeschi ed austriaci, i più affezionati alla nostra località. Abbiamo registrato una ripresa sul mercato svizzero, comunque con numeri inferiori rispetto al 2019.
Devo dire che veneti e lombardi rappresentano una fetta molto importante delle presenze turistiche di quest’anno: il lavoro di promozione domestica ha funzionato perché ha trasmesso il messaggio che Caorle è una località sicura dal punto di vista sanitario per trascorrere le vacanze.
I soggiorni sono comunque molto brevi, a volte di soli 2 o 3 giorni, perché molti ospiti hanno usufruito delle ferie durante il lockdown. Questo comporta un maggior impegno da parte del personale alberghiero per i numerosi cambi”.
Bene anche campeggi e villaggi vacanze: addirittura nel weekend di Ferragosto diversi turisti giunti a Caorle con il proprio camper – senza prenotazione – hanno faticato a trovare un posto all’interno dei principali villaggi. Questi ospiti pensavano infatti di trovare strutture “vuote” a causa del Covid: ma fortunatamente così non è stato.
A luglio, invece, si erano registrati dati inferiori: se nel fine settimana si arrivava ad un’occupazione tra l’80 e l’85%, durante i giorni feriali i numeri calavano sensibilmente, come peraltro si è registrato un po’ in tutte le spiagge venete.
Ottima anche la prima parte di settembre: si è segnalata la presenza di numerosi turisti stranieri, specialmente provenienti da Austria e Germania.
Articolo di Riccardo Coppo.